Vi ringrazio per la presenza. Da parte dei media ho ricevuto diversi solleciti nelle scorse settimane in merito alla mia possibile ricandidatura per il quadriennio 2016-2020. Vi ho fatto attendere non per un vezzo da star – ve lo assicuro – ma perché l’impegno è importante e il mio desiderio – e anche voi al mio posto pensereste la stessa cosa – è di fare bene, di dare tutto me stesso per fare il bene della nostra comunità. Ringrazio anche il Partito liberale radicale, oggi rappresentato dal presidente della sezione Locarno, Sig. Gabriele De Lorenzi, per avermi lasciato il tempo che avevo richiesto per capire, con l’esperienza di questi 4 mesi, quali fossero le implicazioni a livello familiare e professionale. È vero che sono 11 anni che siedo in Municipio, ma è altrettanto vero che il ruolo di Sindaco comporta un impegno differente che quello da Municipale.
Quali sono le riflessioni che ho fatto?
Oggi è sempre più difficile “ camminare con sicurezza nella vita” : i sentimenti di incertezza diventano, ogni giorno di più e per ognuno di noi, assidui e scomodi compagni di viaggio.
Oggi il pensiero, in generale, mi sembra un po’ stanco, un po’ imprigionato, un po’ soffocato dentro un mucchio di dati di fatto, di informazioni, di evidenze.
Questioni tecniche, soluzioni pratiche… Dati, informazioni e evidenze affollano il nostro presente.
E il presente così affollato di dati e informazioni imprigiona un poco la nostra possibilità di pensare al futuro, che è, e rimane, comunque il nostro valore più grande. Per pensare il futuro, per mantenere il filo della progettualità , bisogna, per così dire, “sfondare” i dati di fatto. E bisogna innanzitutto tener presente che l’individuo non è mai un semplice dato di fatto.
Sono convinto, profondamente convinto, che i nostri valori e ideali sono strumenti molto pratici, che possono aiutarci ad affrontare anche le questioni più urgenti. In un mondo in rapido cambiamento anche nella nostra struttura demografica dobbiamo far fronte a problemi che toccano nel profondo il senso stesso della nostra vita.
In un momento dove il futuro è una grande incognita, dovremo prepararci a saper, per così dire, “inventare” una macchina nuova, per risolvere problemi mai affrontati prima. Ed è proprio in queste circostanze che il pensiero critico mostra la sua essenziale funzione.
Ecco perché ho scelto di ricandidarmi a Sindaco della città di Locarno, perché credo che le prove di oggi si possano superare insieme, solo se raffiniamo la nostra unione con i cittadini, capacitandoci che possiamo aver fatto strade differenti, ma abbiamo tutti le stesse speranze; che possiamo apparire lontani, ma vogliamo tutti andare nella stessa direzione: verso una casa comune, nostra, che è poi un domani migliore.
Mi ricandido perché è importante che Locarno ritorni ad essere una città viva, ma anche una città che creda in se stessa e che ritorni ad essere un punto di riferimento anche per il lavoro e l’industria, culla del pensiero e della cultura, capace di offrire opportunità ai giovani. Ha bisogno di essere sempre più accogliente, ha bisogno che ognuno si senta sicuro e libero in casa propria.
Ho deciso di ricandidarmi perché criticare è facile, governare meno.
Puoi fare proposte che sembrano belle, ma non sono praticabili. Bisogna studiare, approfondire, dialogare.
Mi ricandido perché le mie caratteristiche sono il rispetto della legalità, l’onesta intellettuale, la capacità di colloquiare con tutti, di ascoltare, ma anche la forza di fare scelte coraggiose.
Mi ricandido perché la politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsene o circondarsi di servi.
La mia è una scelta di amore e passione, di sentimento, di rabbia e di rispetto per una città che avrebbe tante definizioni, ma che per me ne ha una sola: è la mia Città, la Città di noi locarnesi.
Alain Scherrer
Foto: ©Ti-Press / Tatiana Scolari