E’ un nuovo «Non luogo a procedere» quello emesso dalla Magistratura in relazione alla questione degli appalti e dei retroscena emersi. E’ bene quindi ricordare quanto segue:
13 novembre 2013: subito dopo il clamoroso blitz a Palazzo Marcacci, a seguito delle denunce del municipale PPD Giuseppe Cotti, la Magistratura accerta la mancanza di risvolti penali. E uno.
2 settembre 2014: la Magistratura emette un decreto di non luogo a procedere nei confronti di un dipendente dell’Ufficio tecnico comunale, denunciato ancora da Cotti per presunte irregolarità legate ad un mandato pubblico, finito come sempre sulle pagine di tutti i giornali. E due. L’episodio sollevò vaste critiche e condanne.
24 marzo 2015: il Procuratore generale John Noseda firma un nuovo decreto di non luogo precedere. E tre. La nuova accusa di Cotti, scattata pochi giorni dopo il blitz risultato infruttuoso penalmente, riguarderebbe questa volta un presunto reato di falso in documenti, niente meno che un verbale del Municipio, che avrebbe potuto essere modificato solo dal Sindaco o dal Segretario comunale. Ma la Magistratura accerta che fu tutto regolare.
I cittadini potranno ora meglio valutare questa vicenda che ha scosso Locarno. Rimangono però parecchi interrogativi: Perché sollecitare con tanto ardore la Magistratura? Perché non rivolgersi all’autorità di vigilanza? Perché non coinvolgendo collegialmente il Municipio, come pure la legge prevede, anziché affidarsi al clamore di scoop giornalistici pronti a sgonfiarsi il giorno dopo? Perché ergersi a pubblico moralizzatore screditando tutti e incrinando l’immagine della Città?
Per sete di Giustizia? Solo di Giustizia?
Opinione Liberale del 27 marzo 2015