Assemblea 2015 Intervento di Alain Scherrer

Assemblea PLR Locarno giovedì 29 maggio 2015

Care amiche e cari amici Liberali Radicali,

John Lennon cantava “la vita è ciò che ti succede mentre stai facendo altri progetti” (“life is what happens to you while you’re buzy making other plans”).

E queste sono le prime parole a cui ho pensato quando il nostro Ufficio Presidenziale mi ha chiesto se fossi disponibile a candidarmi come sindaco fino alle prossime elezioni comunali.

Dopo l’annuncio di Carla, mi sono giunti, direttamente o indirettamente, tanti incoraggiamenti e attestazioni di stima, che mi hanno dato grande soddisfazione, una grande carica e perché no? Mi hanno fatto anche inorgoglire.

Non sono però così ingenuo da credere di essere immune a critiche e anche queste ci sono state.

Potrei però dire - come si dice a Roma - che “nessuno nasce imparato” e penso che con un po’ di esercizio potrei recuperare la pratica che mi manca.

Quando il Presidente (che ringrazio per il modo pragmatico con cui ha gestito la situazione), mi ha manifestato quest’idea e prima di parlarne con i colleghi di Municipio, mi sono messo in discussione chiedendomi se fossi disposto a mettere a rischio “la pace e la tranquillità che dà il fare il piccolo municipale”, qui, in quello che è uno dei posti più belli del Ticino, di quelli che ti riappacificano con l’anima e col mondo intero.

Hanno insistito e ho riflettuto.

Mi sono detto e ho pensato che qui ci sono belle intelligenze,

che ci sono esperimenti recenti che lasciano ben sperare,

che a fronte della spesso immobile palude del mondo dei partiti, c’è la vivacità delle associazioni che sono sorte spontanee e che hanno aggregato le persone (e soprattutto i giovani) intorno a progetti più o meno generali e generalisti;

e che forse la mia incapacità di fare miracoli, avrebbe potuto essere compensate da un lavoro collettivo, il lavoro di una squadra.

Ho immaginato che le migliori intelligenze e le migliori capacità locarnesi che finora si sono mosse come monadi solitarie e isolate, potessero, una volta unirsi; che i vari “io” potessero per una volta diventare un “noi”, trovare un amalgama, una sintesi e non una sommatoria occasionale, sebbene nella piena consapevolezza delle difficoltà che so essere enormi.

Avuta chiara questa visione e questo quadro, ecco che ho sciolto le riserve e metto con entusiasmo a disposizione delle associazioni di varia natura e di tutti i partiti, la mia candidatura come sindaco fino alle prossime elezioni comunali.

Nel 2012, con il loro voto comunale, i cittadini ci hanno affidato un compito difficile: fornire una risposta credibile alla loro domanda di cambiamento. Da parte mia metterò il massimo impegno, come ho sempre fatto. Lavorerò guardando al futuro, ma anche cercando negli esempi del passato una guida e - permettetemi di dirlo - il coraggio di superare le difficoltà, che, come dicevo poc’anzi, non mancheranno. Locarno ha offerto luminosi esempi di sapienza e lungimiranza. Quegli esempi illumineranno il mio cammino.

Cara Carla, le parole non sono mai in grado di descrivere esattamente i sentimenti che proviamo, però voglio dirti davvero dal cuore grazie per questi 11 anni passati al tuo fianco, ogni martedì in Municipio. Anni in cui ho potuto ammirare il tuo attaccamento alla Città, grazie per il tempo che le hai dedicato (credo che nessuno in questa sala si renda davvero conto delle ore che hai dedicato alla cosa pubblica) e grazie per il cuore e la passione con cui hai affrontato tutti i progetti.

L’applauso che ti è stato dedicato stasera testimonia quanto sia grande l’affetto che ti circonda e la gratitudine che serbiamo e serberemo sempre per te.

Se mi consenti la battuta, visto che abbiamo già un Papa e un Vescovo emerito, ora avremo anche la Sindaco emerita. Grazie Carla.

Locarno e la sua storia ci insegnano che la buona politica è un valore che dà prestigio all’immagine di una città e, nello stesso tempo, consente di offrire risposte efficaci ai bisogni delle persone.

Moralità, rispetto dell’altro, correttezza nei comportamenti:

i cittadini vogliono che la politica riscopra una dimensione etica. Vogliono che i loro rappresentanti riconoscano la virtù, cioè il merito, le competenze, le capacità, l’onestà, l’integrità e la generosità verso la città. Vogliono che l’istituzione cittadina sia il primo modello di equità e che, col suo esempio, promuova quel senso civico che è una delle migliori tradizioni.

Sento di avere una grande responsabilità. Questa Locarno chiede di essere protagonista delle scelte della città e, quindi, di partecipare attivamente alla vita collettiva, e chiede coraggio nell’immaginare e nel costruire un futuro migliore per tutti; il che significa anche saper rinunciare a quei piccoli privilegi che negli anni hanno contribuito a creare un fossato tra i cittadini e i loro rappresentanti. Piccole cose che però, si conciliano con l’avere aspettative alte, col sentirci un po’ demiurghi, col credere che è possibile immaginare una città diversa e realizzarla davvero.

Il destino di Locarno è nelle nostre mani (non è retorica): noi dobbiamo riconoscere e affrontare i problemi irrisolti. Da quelli piccoli a quelli grandi. L’aria del cambiamento, per dare risultati concreti, non può essere circoscritta a Locarno. Una città non è una monade, né un castello con i ponti levatoi alzati; ma una città aperta che sviluppa rapporti costruttivi con la regione, il Ticino, la Svizzera e, perché no, con il mondo intero, grazie anche al Palacinema fortemente voluto da Carla.

Penso a una fine legislatura che promuova uno stile nuovo fatto di educazione civica e di rispetto della dignità di tutti. Uno stile nuovo nel modo di rapportarci con il Consiglio Comunale, con i gruppi politici, con i lavoratori e le lavoratrici dell’amministrazione comunale.

L’amministrazione deve essere un’organizzazione modello, al servizio del bene comune, un esempio di cultura gestionale positiva. Chi lavora in Comune deve ritrovare l’orgoglio di dire “Io lavoro per il bene della città, di chi ci vive e di chi ci lavora”. Occorre costruire nuove soluzioni organizzative che valorizzino capacità, passione e competenza. È questo un interesse primario dei cittadini e in particolare di chi ha più bisogno dei servizi pubblici. È un interesse del sistema economico poiché migliora l’efficienza della macchina comunale. È un interesse per chi nel pubblico lavora oggi o vuol farlo domani.

Care amiche e amici,

qualcuno penserà che un discorso assembleare serva solo per elencare le buone intenzioni. Ma so anche che la memoria può diventare un giudice micidiale: proprio per questo una buona intenzione la voglio ancora dire. Riguarda il rapporto con il CC e il partito, attraverso i quali si parla nel modo più istituzionale anche alla città, col proposito di dire la verità.

Sapendo che Seneca ci ammoniva sul fatto che la verità “bisogna dirla solo a chi è disposto a intenderla”. Io considero i miei concittadini in grado di misurarsi anche con problemi gravi, comunque disposti a fare la loro parte, ove informati e coinvolti. Abbiamo davanti a noi un lavoro da compiere, ognuno con la propria storia, con le proprie opinioni, con la propria funzione.

Qualcuno mi ha detto: “Forse sarai solo una goccia in mezzo al mare…non riuscirai a cambiare nulla”.

E io ho risposto: “Lo sapete che il mare è fatto di gocce?”

E una delle gocce importanti che fanno parte di questo mare è il mio collega Davide, al quale pure voglio esprimere gratitudine per aver sostenuto la mia candidatura fin dalla prima occasione in cui ne abbiamo discusso. Davide, in questi tre anni ha fatto un eccellente lavoro per il Dicastero Finanze e ha tante qualità, tra le quali la generosità e la capacità di relazionarsi agli altri. Avere oggi un bel rapporto di fiducia e collaborazione con te è per me la base fondamentale su cui lavorare.

E benvenuto a Niccolò, politico preparato e uomo di cultura, che saprà, ne sono certo, dare un importante contributo nei prossimi mesi.

Abbiamo davanti una sfida entusiasmante. Il mio compito sarà quello di guidare un “progetto” a cui ciascuno può contribuire nel modo che riterrà più giusto e più opportuno. Ho fiducia che riusciremo tutti a dare il meglio di noi stessi.

Ed è con questo proposito che vi auguro (e mi auguro) di lavorare tutti per il bene di Locarno.

La serenità e l’armonia sono segni di forza.

Io concludo qui e desidero accumunare tutti voi in un abbraccio e un ringraziamento per la fiducia che riponete in me. Grazie di cuore.