Care amiche e cari amici di GLRT,
i miei primi passi in politica li ho mossi proprio qui, a Lugano. E, per un Locarnese DOC, la cosa è un po’ insolita, ma devo dire che l’aria della Resega - sommata a quella del lago - ha portato bene. Mi ricordo ancora della festa d’estatate del 2009, quando a tutti i costi volevamo portare un ticinese in Consiglio Federale.
Mi hanno subito integrato in quel movimento distrettuale GLR del Locarnese che da sempre rappresenta una barrique dove molti giovani politici si sono affinati. Poco dopo mi sono poi addentrato anche nel movimento cantonale: c’erano progetti e voglia di fare.
Vivere i movimenti giovanili è una figata, e non lo dico da nerd della politica. Lo dico da giovane che ha a cuore il territorio che osserva quotidianamente attraverso propri occhiali. Un’occasione per discutere di questioni concrete e altre più astratte, ma non meno vere. Un’occasione per impegnare la propria agenda a favore della movida, degli ecoincentivi, delle pacche sulle spalle, della campagna elettorale propria e quella degli altri. A favore di amiche e amici. Un’occasione per discutere di cosa sia oggi la libertà, la coesione, il progresso. Un movimento giovanile spesso è una palestra: ci si allena a discutere e confrontarsi, ogni tanto in una cabina telefonica, ogni tanto davanti a parecchie persone. Un movimento giovanile però è anche un campo dove si giocano i match veri: le iniziative popolari, i referendum, le elezioni, gli articoli sul giornale che generano reazioni, le interviste, le gaffes.
GLRT non è mai stato un movimento che sfugge alle proprie responsabilità, invocando la giovane età come alibi agli errori e ai passi falsi. Mi ricordo una frase che tagliò di netto l’aria pesante di quel Comitato cantonale all’indomani della sconfitta alle cantonali del 2011: «È ora di dare fiducia ai giovani. Nel PLR i nostri errori raramente sono stati tanto gravi quanto quelli degli adulti, forse perché abbiamo un radicamento nei valori ancora genuino e ci imponiamo di parlar di temi».
Un mix fatto di azioni concrete, riflessioni generali e tanta, ma tanta, partecipazione. Non voglio guardare gli altri movimenti giovanili … perché saranno loro a guardare noi: per l’entusiasmo, per le idee, per i progetti e per i risultati. I risultati sono necessari perché la politica deve essere il miglioramento del mondo che viviamo. Dell’efficienza del trasporto pubblico a un rinato verde urbano, dalle strutture per giovani in difficoltà a un’istruzione pubblica che ci apra la mente e il talento al mondo.
La manodopera c’è ed è altamente qualificata. Il nostro Partito è stato il primo a lanciarsi nel cambiamento e l’ha fatto grazie a GLRT che ha voluto e ottenuto le primarie presidenziali, quasi vinte con Nicola Pini. Il rinnovamento è passato da Michele Bertini in Municipio proprio qui a Lugano e da Mendrisio con Giovanni Poloni capo gruppo in Consiglio Comunale, passando per Michele, Alex, Natalia e Nicola come giovani candidati al Consiglio di Stato e per i nostri 6 Gran Consiglieri eletti ad aprile (oltre ai 4 senior Samuele, Giacomo, Paolo e Stefano; Alex, Natalia, Nicola, Sebastiano, Alessandra e Fabio). Il rinnovamento è anche passato da un programma di legislatura PLR che è una fortissima impronta GLR. Poi abbiamo parecchi altri consiglieri comunali, municipali, presidenti sezionali, eccetera.
Questa squadra fatta di passione & competenza ha davanti a sé un Ticino in cui oggi è praticamente impossibile muoversi liberamente negli orari di punta, dove la nostra generazione ha bisogno di un mercato del lavoro che trovi una soluzione alla robotizzazione che sta rendendo sempre più superfluo l’apporto di braccia e cervelli umani. Un Cantone in cui le donne devono scegliere tra carriera e famiglia senza poter far combinare entrambe le cose. Senza dimenticare che dovremo reimpostare, qui come altrove, una nuova solidarietà intergenerazionale che attualmente è a nostro sfavore. Un Ticino che stagna in un pessimismo incatenante, con un rancore mitragliato verso Berna, verso la Lombardia, verso i centri per richiedenti l’asilo, verso gli approcci razionali, verso tutti coloro che non sposano alcune tesi che sono diventate ormai un mainstream tutto sommato autocastrante.
Il vento che tira non è dei migliori ma sono fiducioso. C’è chi nei momenti di difficoltà produce palette di rancore. Io, noi, siamo convinti che occorra invece rimboccarsi le maniche fino alle clavicole se necessario. La nostra generazione fa bene a tutta la politica perché portiamo rinnovamento, molecole di ossigeno puro e un’aspirazione a costruire una società un po’ più sostenibile.
E lo faremo, nel concreto, partendo già dal primo direttorio - che vi annuncio si terrà domenica 29 novembre - con questi 4 temi:
1.Il territorio: fatto di investimenti, mobilità e trasporti pubblici
2.La scuola e il lavoro
3.Il centro educativo chiuso per minorenni (CECM)
4.L’e-gouvernement: con la digitalizzazione dell'amministrazione cantonale e il voto elettronico
Permettetemi una parentesi sulla nostra iniziativa «le pacche sulle spalle non bastano»: è stata voluta da 12'102 cittadini che hanno creduto in questa proposta. Dobbiamo continuare a dirlo a chiare lettere: noi vogliamo il Centro educativo chiuso per minorenni e siamo pronti ad andare anche in votazione pur di portare a casa questa struttura. In questi anni Nicola Pini e Stefano Steiger hanno lavorato sodo. Con il DSS, con il DI e con tutti gli attori necessari a raggiungere l’obiettivo. Ora attendiamo gli sviluppi del Gran Consiglio: se il Parlamento sarà con noi bene, altrimenti decideranno i cittadini. Vox populi, vox dei.
Tornando alle proposte targate GLR, vogliamo creare dei gruppi di lavoro per concretizzare il nostro programma di legislatura tramite atti parlamentari per i nostri gran consiglieri, vere e proprie catapulte di idee. Ci concentreremo anche sulle elezioni comunali e sui Giovani Liberali Radicali Svizzeri, perché questo Cantone è parte integrante della Svizzera. Continueremo a lavorare per un rinnovamento del Partito, nelle persone ma soprattutto nelle idee. E a proposito di rinnovamento: il Partito sta per lanciare il programma di mentoring per le giovani leve che hanno voglia di seguire un deputato e rubargli i trucchi del mestiere. Niente di impegnativo, niente che tolga il tempo alle fidanzate, allo studio e ai derby. Solo un paio d’incontri all’anno per imparare i meccanismi, per poi conoscerli e muoverli. Iscrivetevi perché ne vale la pena.
Meccanismi che personalmente in questi anni ho potuto imparare e muoverli grazie ad Alessandra, Nicola, Alessandro e Caterina. A voi che in questi anni vi ho rotto le scatole giorno dopo giorno, grazie! Da ognuno di voi ho davvero potuto imparare tanto.
Questa, quindi, è la carta di visita del movimento giovanile che conosco e che voglio difendere con un orgoglio che definirei genetico. Il compito di giovani e vecchi politici, così come di tutti i cittadini, è di “lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo ereditato. Perché si tratta di una questione morale, non politica»”, come recita una delle mie citazioni preferite. Ogni movimento giovanile deve occuparsi dei propri coetanei e dei giovani che verranno: ogni generazione deve essere custode di quella successiva. La coesione sociale passa da qui. E la coesione passa anche da un giovane che sta diventando presidente del movimento giovanile del partito che ha costruito questo cantone, un giovane i cui nonni sono emigrati dall’Italia per cercare un futuro migliore più a nord, spaccandosi la schiena per un territorio di cui sono orgogliosi e riconoscenti.
Questi due aggettivi penso siano il marchio del mio modo di far politica, proprio perché sono profondamente riconoscente alla mia Patria, e orgoglioso di impegnarmi per lei.
Grazie per la fiducia!
Alessandro Spano, Presidente GLRTLugano, 31 ottobre 2015