Io Locarno la voglio così

Intervista a Gabriele De Lorenzi

1. Locarno ha avviato o sta per avviare importanti progetti: Palacinema, acquisto del Fevi, Casa della cultura all’ex Casa d’Italia. Altri sono nel cassetto, in primis la riqualificazione di Piazza Grande. A vostro parere, quale strategia unitaria farebbe fruttare questi investimenti in termini di sviluppo (non solo culturale).

Tutti i progetti citati devono concorrere alla modernizzazione e al rafforzamento di Locarno, quale polo culturale e turistico (da qui il nostro slogan “Per una Locarno forte”). La loro importanza ha una diversa valenza: da quella nazionale e internazionale del Palacinema, a quella più locale per la Casa della cultura. Si tratta tuttavia di infrastrutture - e questo vale anche per Piazza Grande, benché in questo caso la valenza architettonica e urbanistica assume una rilevanza particolare. L’importante sarà pertanto che siano funzionali a contenuti di qualità, attrattivi per la popolazione, per i turisti e per gli operatori economici, dal Festival del cinema, agli esercenti e ai commerci. L’aspetto culturale non lo relegherei tuttavia fra parentesi. Per noi la cultura rimane fondamentale per la crescita dell’uomo, del cittadino, di una comunità civile.

 

2. Aggregazioni comunali. Dopo il no popolare del 2011 c’è chi suggerisce di ripartire a piccoli passi, iniziando dai Comuni più inclini (Brione s/M., Orselina, Mergoscia) piuttosto che scontrarsi nuovamente con il muro di gomma dei Comuni più grandi. Cosa ne pensate?

Anche i piccoli passi servono per andare lontano. Di certo non lo star fermi. Il PLR ha creduto e crede nel progetto aggregativo, indispensabile per dare al Locarnese quella forza che l’attuale divisione impedisce e per poter agganciare un treno su cui gli altri poli urbani del Cantone già siedono, ricuperando un ritardo che ci penalizza. Bisognerà convincere chi ha preferito salvaguardare interessi municipali a scapito di una visione più ampia, e coinvolgere debitamente la popolazione, perché non deve essere un progetto imposto dall’alto, e che renderà tutti più forti. Unirsi, semplificando i processi decisionali, snellendo l’apparato amministrativo e le procedure burocratiche, significherà poter realizzare importanti obiettivi comuni su scala regionale con maggior celerità, affidando al Locarnese un ruolo non più subalterno a livello cantonale.

 

3. Il prossimo giugno s’inaugura AlpTransit. Quali prospettive apre il collegamento ferroviario veloce con Zurigo e Lugano? Su quale modello di sviluppo turistico deve puntare Locarno? 

Ipotizziamo che crescerà il turismo di giornata: va perciò predisposta celermente un’offerta che soddisfi le aspettative di questi ospiti, tenendo conto anche dell’importante ruolo delle residenze secondarie. Al di là delle mode, la nostra maggior ricchezza rimane una luce e un cielo unici, il sole, il clima, e un territorio di straordinaria bellezza e varietà, dal lago alle nostre spettacolari valli. E’ un patrimonio da salvaguardare e da valorizzare, per un turismo di qualità, a cui vanno associati servizi all’altezza. Ma in questo periodo di crisi, è indispensabile ridare fiducia a chi lavora a diretto contatto con i turisti, agli operatori economici e culturali, sostenendo il loro spirito imprenditoriale e creativo,  per lo meno non ostacolando il loro lavoro con continue richieste e vincoli burocratici che ne frenano lo slancio.

 

4. Dopo anni da fanalino di coda, ora Locarno vanta finanze sane. Da 10 anni conti in “attivo” (6,6 milioni nel 2015), debito pubblico dimezzato, il moltiplicatore dal 97 al 90%. Il Municipio ha avviato una campagna di investimenti. Oltre a quelli citati sopra, ricordiamo il centro tecnico-logistico e la proposta d’acquisto del terreno ex Balli (sedime edificabile che però non sarà edificato per assecondare le richieste dei residenti che voglio un parco). La macchina pubblica è particolarmente attiva anche nelle nuove assunzioni. Locarno può permettersi queste spese o rischia nuovamente le cifre rosse? 

 Le finanze sane sono state uno degli obiettivi fondamentali a cui i liberali hanno puntato, e il risultato di una politica rigorosa che non ha mai ceduto a lusinghe, a costo di essere impopolari. Grazie al lavoro responsabile dei municipali PLR che si sono succeduti a capo del Dicastero finanze e ai sacrifici dei Locarnese, oggi possiamo guardare al futuro con fiducia. Solo grazie a questo lavoro, sono stati e saranno possibili grossi investimenti. Certo andranno attuati con oculatezza, secondo il grado di priorità ed urgenza, mettendo il massimo impegno affinché sia l’interesse pubblico a prevalere. Lo stesso discorso vale per la gestione dell’apparato amministrativo, a cui bisogna richiedere il massimo dell’efficienza e dell’efficacia,  prima di dare il via a nuove assunzioni, che non sono per forza essere automatiche. Tutti auspicano che chi è chiamato a decidere o a dirigere un settore sappia creare un buon clima di lavoro, valorizzando tutti gli attuali collaboratori, a cui va il nostro ringraziamento.  

 

5. Su quali altri temi o priorità punta il programma del vostro partito/movimento?

Ognuno può conoscere i nostri obiettivi leggendo il programma inviato a tutti i fuochi o entrando nel nostro sito http://plr-locarno.ch consultando la nostra pagina facebook. Ma quel che più ci preme è che si superi l’attuale clima di paura verso tutto e tutti, e il ripiegamento su posizioni conservatrici perdenti. Basta limitarsi ad addossare tutte le colpe agli altri, perché non ci capiscono, perché siamo diversi, ecc. ! Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e con coraggio affrontare la situazione, facendo leva sulle nostre forze e la nostra professionalità, così come hanno fatto i nostri predecessori. Prendiamo esempio da tutti i nostri sindaci liberali, che giusto da 100 anni con spirito aperto e fiducioso hanno saputo consegnarci quel gioiello che è la nostra città. 

 

di Maurizio Valsesia, “Giornale del Popolo”, 24 marzo 2016