Non sparate sul pianista! O delle sparate rosso-verdi.

Brutta notte quella della vigilia di Natale a Locarno per una sedicenne caduta dal bordo della  “terrazza” del Rivellino sopra un locale pubblico di via della Motta. Un volo di una decina di metri, attutito per fortuna da una tenda parasole. La sua vita non è in pericolo, ma ha riportato brutte ferite alla testa, alla colonna vertebrale e al bacino. Grazie e Dio è subito intervenuta una pattuglia della Polizia cittadina e un’ambulanza del Salva.

Sull’accaduto ha inoltrato ora un’interpellanza il gruppo PS/Verdi, che non perde nessuna occasione per mettere sul banco degli imputati la nostra polizia e il suo comandante. E questa volta secondo una logica che ricorda tanto quella favola in cui un lupo affamato, che non potendosi lamentare che l’agnellino a valle del fiume gli intorpidisse l’acqua  che beveva, se ne uscì dicendo che suo padre l’aveva offeso, e se lo sbranò lo stesso.
Perché noi non capiamo perché puntare il dito sul comandante della polizia per aver definito durante un’intervista come “giovani disadattati” chi consuma bevande alcoliche e sostanze stupefacenti in questo luogo appartato,  squallido e  senza luce, come la cosiddetta “terrazza” del Rivellino. Termine forse forte, ma riferito al contesto sociale, che nulla ha a che fare con i rapporti genitori-figli.
A noi sembra che più che chiedere che fa la polizia nei confronti di quello che gli interpellanti stessi chiamano “disagio minorile”, e sentirsi urtati da parole ritenute offensive per i ragazzi e i familiari, sarebbe assai più educativo chiedere loro maggior responsabilità.
La polizia fa un grosso lavoro contro lo spaccio di droga a salvaguardia della nostra gioventù, così come contro altri reati, per la sicurezza dei cittadini. E pur riconoscendo la necessità che collabori con altri servizi, ad affrontare il problema del disagio giovanile ci stanno in primis i servizi sociali. A loro spetta di garantire prevenzione,  sostegno e accompagnamento, con  un impegno concreto sul terreno, che non può essere delegato alla sola polizia.
Non vorremmo insomma che a causa di certe sparate, alla stima per i nostri partner socialisti subentrasse il dubbio che, per dirla con lo scrittore Nicolás Gómez Dávila,  “il socialismo è la filosofia della colpa altrui”.