PLR: garanzia di un mondo giusto

Nicola Pini, candidato al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio

Nicola Pini è in piena campagna elettorale. L’aspirante ministro del Locarnese sta dando il massimo per una poltrona in Consiglio di Stato. In questa intervista «il senso di Nicola» per la politica e per la sua regione.

Nicola Pini. Sei un cittadino di Locarno: descrivi la città con un sostantivo, un aggettivo e un verbo...

Il sostantivo è territorio, che è bellissimo, oltre che operoso. L’aggettivo è intensa: siamo un serbatoio di storia, esperienze, dibattito, persone capaci, potenzialità. Dai due scaturisce il verbo: progettare, perché non possiamo adagiarci sugli allori di un passato ormai alle spalle.

Cosa deve fare il Consiglio di Stato per il Locarnese?

Sostenere il turismo, che da solo genera il 20% del PIL e il 25% dei posti di lavoro della regione, e le aziende che danno lavoro e formazione. Cercare di migliorarne la mobilità (su gomma, rotaia e acqua) e curare il territorio, in particolare riattivando gli oltre 200 edifici dismessi disseminati nella regione.

Un pregio e un difetto del Locarnese DOC...

Il pregio è senz’altro la forte identità che si trasforma in interesse per la collettività.  Un difetto: dicono che siamo litigiosi. Non siamo gli unici, ma possiamo e dobbiamo migliorare.

Cos’è per te il Festival del Film?

Il Festival è un gioiello locarnese che permette di irradiare il palcoscenico nazionale e   internazionale con la cultura, le idee e le esperienze di vita. Dobbiamo sostenerlo e il progetto della Casa del Cinema, con tutti i suoi addentellati, è un buon modo per farlo. La cultura è libertà, creatività, posti di lavoro, turismo e vita.

Qual è la tua visione sui processi di aggregazioni: sì o no?

Sì. Ma devono essere considerate non come un obiettivo in sé, ma come uno strumento per sviluppare socialmente ed economicamente la regione. E soprattutto devono passare dalla convinzione, non dall’imposizione.

Da storico, una personalità locarnese del passato che puoi rilanciare ancora oggi per i valori che esprimeva?

Ho sempre ammirato il percorso di Carlo Speziali: un onsernonese partito da una realtà umile per ricoprire le più alte cariche dello Stato. Un emblema dei valori interclassisti, che uniscono la difesa delle libertà e la promozione delle pari opportunità. Il PLR deve essere in ogni periodo storico  garanzia di un mondo giusto.