ll PLR di Locarno disapprova la condotta delle autorità italiane in merito alla vendita della Casa d’Italia, del viceconsolato e di Villa Igea, per la mancata considerazione dell’autorità cittadina, che aveva manifestato a più riprese il suo interesse per queste storiche strutture in cui insediare una Casa delle culture in centro città per attività culturali e socio-ricreative.
A nulla sono valsi gli appelli del Municipio al precedente console d’Italia Alberto Galluccio, al console d’Italia a Lugano Marcello Fondi, all’Ambasciatore italiano a Berna Cosimo Risi, al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e a quello dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan.
Il Governo italiano ha infatti preferito ignorare la richiesta delle nostre autorità di sospendere l’asta pubblica che prevedeva tempi così ristretti da impedire al Consiglio comunale di deliberare in merito all’acquisto, di fatto impedendo ogni trattativa.
Uno smacco vero e proprio per Locarno da parte di un Stato amico, da cui ci si poteva attendere maggior attenzione. La Casa d’Italia venne infatti inaugurata nel 1908 quale sede del Circolo Italiano di Locarno (CIL), grazie ai sacrifici dei molti Italiani che vivevano nella nostra regione. Qui convennero poi anche molti fuoriusciti italiani che il nostro Paese ospitò per sfuggire al fascismo e al secondo conflitto mondiale e in seguito quei lavoratori che concorsero alla comune crescita. Un capitale di storia e di cultura non solo cittadina che la nostra città arrischia così di perdere.
Le proprietà sono infatti state acquistate da un immobiliarista bellinzonese per una somma assai maggiore di quella richiesta come base d’asta; l’eventuale possibilità di intavolare trattative con il nuovo proprietario non cancella comunque il boccone amaro che il Governo di Roma ha servito a Locarno.
Il PLR veglierà affinché lo sfruttamento del comparto non svilisca l’armonico concetto architettonico di Piazza Pedrazzini, una delle più belle piazze cittadine, tra gli ultimi angoli sopravvissuti di inizio Novecento, meritevole di tutela, nel rispetto del nostro patrimonio culturale ed invita già sin d’ora il Municipio e la costituenda commissione edilizia a vegliare sulla valenza pubblica della Casa d’Italia.
Gabriele De Lorenzi,
Presidente Sezione PLR Locarno